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ISOLE HAWAII - LEGGENDE

HULA
L'anima delle isole.
Negli anni '60 i danzatori di Hula sono diventati il simbolo pop delle isole. A portarla alla ribalta del pubblico internazionale furono le famose attrici di Hollywood, che non riuscirono, però, ad evidenziare l'autenticità e la forte espressione della cultura nativa hawaiiana attraverso l'antica danza delle isole. E' proprio grazie all'Hula che le preziose tradizioni del popolo hawaiiano oggi sono rivalutate e riproposte nel loro ambiente naturale.
La danza e la musica narrano la storia della popolazione nativa, tramandata oralmente nei secoli. Passate da un insegnante a un altro, i racconti sono sopravvissuti al contatto con gli esploratori, alla censura dei missionari e all'influenza dell'era moderna.
L'Hula attrae ogni genere di persone appartenenti a ogni livello sociale e richiede un allenamento costante e rigoroso. Alle Hawaii è possibile assistere facilmente a danze di Hula. Sono organizzate anche dagli alberghi e da shopping center. Nei luoghi d'intrattenimento, oltre all'Hula, i visitatori possono sperimentare anche il famoso Luau, deliziandosi con il cibo cotto in un tradizionale forno posto sotto la sabbia e ricoperto da foglie di palme di banane. Tradizione che viene tramandata da tempi immemori in tutta l'area del Sud Pacifico.


I guerrieri di Lua 

L'arcipelago delle Hawaii, nato dall'acqua e dal fuoco, nasconde una cultura guerriera:
i guerrieri di Lua.
Le credenze popolari narrano che le isole hawaiiane sprigionano una grande energia spirituale chiamata "Mana". 
"Mana" è il grande potere che avvolge ogni cosa, può albergare nelle persone, negli animali, nelle piante e persino negli oggetti. 
Il "Mana" è una forza spirituale e vitale. 

Fino al XIII secolo gli hawaiani vivevano tranquilli in piccoli gruppi distribuiti sulle isole dell'arcipelago fino alla colonizzazione dei guerrieri tahitiani, da cui iniziarono guerre tribali che dureranno per secoli. 

Il re e i guerrieri ogni qualvolta che si dovevano scontrare con invasori indigeni, provenienti dalle altre isole, si confrontavano con le forze della natura e con le divinità adorate, come il mare e la terra, dove gli squali ricoprivano un ruolo fondamentale. Si fronteggiavano sulla spiaggia, in primo luogo con gesta e smorfie, un rituale antico che poteva durare ore e ore e, prima di scontrarsi fisicamente, mettevano in atto una danza tribale. 

La danza Hula, accompagnata dalle musiche tradizionali, si affiancava alle gesta delle arti marziali Lua, che seguiva il ritmo lento delle isole e delle onde dell'oceano, dove tutto è in armonia con il corpo e con la mente. 

L'arte marziale Lua è una tecnica guerriera letale, che agisce sulle articolazioni, volta all'annientamento dell'avversario. Bandita del mondo occidentale è stata tramandata segretamente dal popolo hawaiano da secoli e praticata oggi, con scopi spirituali e pacifici, da un gruppo di guerrieri appartenenti a una scuola di Lua sull'isola di Ohau. I guerrieri possono uccidere a mani nude, con combattimenti corpo a corpo, o si confrontano con lance e altre armi artigianali molto efficaci. Un'arte marziale che perdura da secoli e che è sopravvissuta in segreto nel tempo. 

Le tecniche dell'arte Lua si basano su dei rituali segreti, che si esprimono tramite le danze per concentrare l'energia del gruppo, ogni gesto trasmette il "Mana" e nasconde una tecnica di combattimento per poi sprigionare l'energia accumulata. 

L'arte della lancia è una delle più utilizzate dai guerrieri Lua. Per misurare il "Mana" di un capo guerriero che visitava un villaggio, veniva accolto con una o più lance scagliate verso la sua persona. I guerrieri migliori riescono a deviare con le mani almeno dodici lance di fila. Per padroneggiare la tecnica bisogna correre verso la pioggia di lance e afferrarle o deviarle con prontezza 

Si distinguono alcuni strumenti utilizzati dei guerrieri: "Papa Holua" è una slitta che testa il coraggio e il valore del guerriero Lua. Lunga 8 metri e larga dagli 8 ai 16 centimetri, la slitta è intrecciata a mano in modo simmetrico, perché Holua significa dualità. La slitta con il suo guerriero, aggrappato e sdraiato con il volto verso la punta, viene lanciata dalla montagna lungo una ripida discesa di due chilometri tra sassi e ciottoli. E' una delle prove che deve superare il guerriero Lua. 

Il "Leiomaio" è una delle armi dei guerrieri Lua provenienti dal mare. Una piccola pala di cuoio dentellata ai bordi da denti di squalo tigre che lacera i tessuti. L'appendice appuntita finisce l'avversario con il colpo finale. Gli hawaiani pensano che il "Mana" dello squalo si trasferisca nel guerriero e gli conferisca forza e coraggio. 

La "Piko" è una mazza da lancio a cui è attaccata una palla tramite una corda che viene lanciata verso l'avversario e, dopo averlo colpito, viene immediatamente ritirata, in modo da avere sempre il controllo sull'arma. La "Neva" è uno strumento di legno ideale per i combattimenti corpo a corpo 

Il tatuaggio tradizionale protegge il benessere fisico e spirituale di ogni guerriero. Vero e proprio rituale il tatuaggio ha poteri e significati nascosti e, nella tradizione, è colui che esegue il tatuaggio a scegliere il disegno da applicare. Viene praticato tramite un martelletto, uno strumento di avorio originario dal popolo polinesiano. Parte del rito prevede che il sangue venga raccolto e conservato per non disperdere e gettare una parte vitale del corpo. 

I guerrieri si salutano faccia a faccia, naso contro naso, condividono il respiro nel rispetto dell'altro, uniti nel coraggio per una causa degna di essere difesa. 

Oggi i guerrieri Lua conservano nel cuore lo spirito dei loro antenati. 

Mahalo!

Il Re Kamehameha I e l'unificazione delle isole Hawaii 

Fino al XIII secolo gli hawaiani vivevano tranquilli in piccoli gruppi distribuiti sulle isole dell'arcipelago fino alla colonizzazione dei guerrieri tahitiani, quando iniziarono guerre tribali che dureranno per secoli. 

Nel XVIII secolo, dopo centinaia di anni di conflitti tribali, entra in scena un guerriero e grande statista: Kamehameha. 
La grandezza di Kamehameha I fu predestinata sin dalla nascita. 
Si narrava che quando nel cielo fosse apparsa una luce dalla forma di uccello dalla lunga coda sarebbe nato un grande capo. 

Kamehameha nacque nel 1758, l'anno del passaggio della cometa Halley sul cielo delle Hawaii.
La leggenda racconta che, alla nascita, il futuro Re si chiamava Paiea e che, a seguito della profezia, lo zio regnante lo condannò a morte. 
Paiea fu nascosto al clan ostile nella valle isolata di Waipio Valley. 
Dopo la morte dello zio, Paiea uscì dal suo rifugio e gli venne assegnato il nome di Kamehameha e fu addestrato come un guerriero. 

Kamehameha fu il predestinato a unificare il suo popolo conseguendo la pace tramite la guerra.
Nel 1790 il predestinato conquistò la sua isola. Suo cugino, che controllava il territorio del sud dell'isola di Hawaii Big Island, si difese dall'attacco di Kamehameha, ma fu costretto a far arretrare il suo esercito alle pendici del vulcano Kilauea. La dea del fuoco, Pele, aiutò Kamehameha e il vulcano iniziò ad eruttare annientando l'esercito. 
Nel 1791 Kamehameha, per soddisfare e ringraziare gli dei, costruì un tempio a nord, il Puukohola Heiau, sito tuttora conservato sull'isola. Il corpo del cugino venne bruciato sulla sommità del tempio e scarnificato fino alle ossa. Conservare le ossa significava avere il potere e acquisire il "mana" dell'avversario, l'energia spirituale che avvolge ogni cosa. 
Kamehameha quindi sottomise la sua isola, Big Island. 

Nel 1795 iniziò la campagna di unificazione dell'arcipelago. 
Kamehameha partì dal tempio con 12000 guerrieri e canoe. Le canoe potevano contenere fino a 100 guerrieri ciascuna. Lo scafo veniva ricavato da un unico tronco dell'albero di Koa e poteva raggiungere 24 metri di lunghezza. Fu progettato con doppio scafo a bilanciere per consentire di pagaiare sia a destra che e sinistra. Le imbarcazioni acquisirono grande velocità grazie al poco attrito con l'acqua. I guerrieri navigarono orientandosi con le stelle e con le correnti marine. 

Kamehameha e il suo gruppo di guerrieri si recarono alla conquista dell'isola di Maui. 
Grazie all'incontro con alcuni ufficiali della flotta del Capitano inglese James Cook, che approdarono alle Hawaii nel 1778, vennero a conoscenza dell'esistenza dei cannoni e moschetti, che utilizzeranno durante le future battaglie. 

I guerrieri di Kamehameha conquistarono le isole di Lanai e Molokai, grazie a sette cannoni. 
I cannoni erano stati progettati per le navi della flotta del Capitano Cook e non adatti a un utilizzo sulla terraferma, ma Kamehameha si ingegnò e li modificò attaccandoli alle slitte tradizionali e rendendoli facilmente trasportabili dai forti guerrieri. Poiché non avevano munizioni utilizzarono dei sassi, che compattarono in un cilindro inserito nel cannone. I proiettili erano reperibili facilmente, perché raccolti sul terreno. 

La battaglia più importante, che sancì la vittoria finale, venne ingaggiata sull'isola di Oahu, il più grande regno dominante. L'esercito avversario aveva nel frattempo già acquisito i cannoni del Capitano Cook.
Lo scontro si svolse nella valle dove sorge l'attuale Waikiki, che raggiunge una sommità da cui si sviluppa un burrone. Le due forze si scontrarono corpo a corpo con le tecniche tradizionali aiutate anche dall'artiglieria, che usarono entrambi, ma i guerrieri di Kamehameha erano agili e addestrati e avranno la meglio. Kamehameha con grande strategia spinse gli avversari ad arretrare nella valle fino al burrone intrappolando i nemici, una mossa che mise fuori gioco l'esercito di Oahu. Sfruttando il vantaggio della sua posizione spinse l'esercito nemico sempre più in alto verso una scarpata con l'abisso alle spalle. 
Alcuni guerrieri precipitarono a seguito dell'attacco, mentre altri si buttarono spontaneamente, per non essere catturati dal nemico, e andarono incontro alla morte con un salto di 60 metri. Sono stati ritrovati più di 800 teschi alla fine della scarpata. 

Kamehameha, chiamato anche Napoleone del Pacifico, unificò il regno e conservò la pace. Strinse alleanze con popolazioni straniere di cui gli Stati Uniti. Dopo 150 anni dal conflitto l'arcipelago delle Hawaii diventerà il 50° Stato degli Usa.
Kamehameha esprime l'essenza del guerriero Lua che combatte, ma porta la pace. 

Mahalo!